
Ogni forma di vita che non è sfruttabile diventa un ostacolo all’espansione di questa società e all’espansione del cemento, che è la negazione stessa della vita. Per questo schiere di trivelle, ruspe e motoseghe instancabilmente le attaccano, disboscando, scavando, costruendo nuove infrastrutture, nuovi luoghi di produzione e di consumo.
Qualche scoiattola ribelle però ha deciso di abbandonare il livello del suolo, quello delle macchine, dell’asfalto, delle fabbriche, per arrampicarsi e tornare a vivere tra le chiome degli alberi.
Dal ritorno tra le chiome l’avanzata del cemento è stata rallentata, in certi casi respinta e tra gli alberi si sono aperti nuovi spazi di libertà dove immaginare e costruire altri mondi e altri modi di abitare e difendere i territori che viviamo.
È in uno di questi spazi che ci incontreremo.